PROGETTO PILOTA DI INCLUSIONE ALUNNI DISABILI NELLA SCUOLA PRIMARIA ALEXSA SANTIC DI SARAJEVO

PREMESSA

Il presente progetto si propone finalità che si inquadrano in una più ampia dimensione di lotta all’esclusione e all’emarginazione sociale indirizzandosi, in particolare, nella tutela e nell’inserimento dei minori con bisogni speciali nelle scuole pubbliche ordinarie di Sarajevo. L’impoverimento delle famiglie, la regressione strutturale e dei servizi dovuta alla guerra, il sistema scolastico che prevede “scuole speciali” per i bambini portatori di bisogni speciali, hanno contribuito a isolare i bambini con difficoltà nell’anonimato delle case, soprattutto dei villaggi, all’interno delle famiglie, alle quali manca spesso anche la possibilità economica per il trasporto nella località dove ha sede la scuola speciale o la struttura per la riabilitazione.

Dopo il conflitto le condizioni di vita dei minori disabili e delle loro famiglie in Bosnia Erzegovina presentano un alto grado di problematicità. I principali problemi possono essere così indicati:

- carenza di strutture fisiche e obsolescenza degli equipaggiamenti per l’educazione e la riabilitazione;

- sistemi formativi delle professionalità di cura inadeguati e scollegati

- scarsità cronica delle risorse finanziarie;

- assenza di informazioni sistematiche ed esaurienti e scarsa conoscenza del fenomeno dei minori con bisogni speciali.

L’iniziativa si propone di dotare la scuola di mezzi e strumenti e di un insegnante specializzato che favoriscano il recupero psicologico e la riabilitazione psicomotoria dei minori con bisogni speciali, a partire da una indagine capillare condotta dal personale della scuola per individuare i diversi generi di disabilità, rilevare i loro bisogni e le loro condizioni di vita. L’indagine confluirà in un sistema informativo sull’handicap che permetterà la programmazione di interventi rivolti all’accesso all’istruzione e/o ai percorsi di cura possibili, nonché alla canalizzazione di aiuti mirati. Le azioni del progetto si articolano lungo due principali percorsi interconnessi:

a) la promozione delle condizioni per l’accesso alle scuole ordinarie;

b) la promozione delle condizioni per l’accesso a strutture di riabilitazione motoria; in entrambi gli ambiti si intende perseguire lo sviluppo di un approccio unitario e interdisciplinare alla disabilita’. Sul versante educativo, il programma si propone di favorire lo sviluppo di un sistema basato sull’integrazione dei bambini disabili e sulla progressiva riduzione del sistema educativo separato, strutturato sulle scuole ‘speciali’ per i disabili. Il percorso proposto dal programma prevede l’attivazione di processi di innovazione educativa, mediante l’allestimento di un’aula di psicomotricità per l’inclusione e la formazione dell’ insegnante di sostegno.

Obiettivi Generali:

  • Contribuire allo sviluppo e al rafforzamento delle capacità umane e materiali nel settore della tutela della disabilita’;
  • Contribuire a ridurre l’esclusione sociale dei gruppi svantaggiati;
  • Rafforzare la capacità delle istituzioni sociali ed educative del paese nell’azione di prevenzione, riabilitazione e reinserimento dei minori disabili.

Nel corso del progetto si realizzeranno le seguenti attività:

l’allestimento di un’aula di psicomotricità:

Attivazione di una rete informatica;

la realizzazione di una ricerca sui bisogni formativi degli insegnanti e delle professioni di aiuto nel mondo della scuola;

uno stage di 3 mesi in Italia, per un insegnante che possa specializzarsi in “insegnante di sostegno”, presso la Regione partner.

Accompagnamento iniziale di un insegnante specializzato italiano presso la scuola A. Santic.

PREVISIONE COSTO DEL PROGETTO:

€ 5000 PER ALLESTIMENTO AULA DI PSICOMOTRICITA.’

€ 4000 PER MATERIALE SPECIFICO: MATERASSI, SCIVOLI, CUBI IN MATERIALE MORBIDO.

€ 3000 PER OSPITALITA’ INSEGNANTE IN ITALIA.

€ 3000 PER OSPITALITA’ INSEGNANTE ITALIANA IN BOSNIA.

PROGETTO SPECIFICO DI PSICOMOTRICITA’ NELLA SCUOLA PRIMARIA

RIFERIMENTO TEORICO

BERNARD AUCOUTURIER “Favorire uno sviluppo armonioso del bambino , vuol dire prima di tutto , dargli la possibilità di esistere come persona unica nella propria originalità ed in continua evoluzione e offrirgli le condizioni più favorevoli per comunicare esprimersi , creare , pensare.”

LA PSICOMOTRICITA’

La psicomotricità per le finalità e per gli obiettivi che si pone e per le peculiarità, è indirizzata ai bambini fino agli 8/9 anni; quindi si svolge nella scuola per l'infanzia e potrebbe fino alla terza elementare.

Prevede:

- il coinvolgimento di gruppi di bambini, di età omogenea

- la condivisione e la collaborazione tra gli insegnanti.

La psicomotricità è finalizzata ad “accogliere e rispondere ai bisogni del bambino, aiutandolo nel suo naturale percorso evolutivo o in situazioni di difficoltà”.

“ Favorisce lo sviluppo delle potenzialità espressive, creative e comunicative, riferite sia all'ambito

motorio sia a quello simbolico/cognitivo e affettivo/relazionale”.

“ Si rivolge per l'aspetto educativo - preventivo, ai bambini fino agli 8 anni circa”.

Per il bambino costituisce un'esperienza di tipo corporeo, ma non solo, uno spazio di espressione delle sue potenzialità e capacità (creative, comunicative, motorie, simboliche) e di ricerca di nuove tappe da conquistare (sperimentazione, ideazione, realizzazione, trasformazione).

Nella stanza di psicomotricità il bambino può ricevere ascolto ed aiuto ai propri bisogni, sia si collochino nell'ambito del normale sviluppo, sia siano nell'area del disturbo, della difficoltà (di relazione, comunicazione, cognitiva ecc.).

In questo senso la psicomotricità si intende un'attività propria dell'ambito della salute, finalizzata al

mantenimento della stessa attraverso l'individuazione precoce del rischio e l'intervento preventivo.

E', quindi, fondamentale che ci si possa avvalere di spazi, tempi e materiali ben determinati. Nello "spazio" della psicomotricità, con un adeguato rapporto numerico bambini/adulto, con percorsi adeguati e diversificati, è facilitata la comunicazione, lo scambio, la collaborazione, l'ascolto e l'aiuto nelle situazioni di bisogno grandi o piccole, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali.

DESTINATARI

Tutti gli alunni della classe (a gruppetti con l’alunno disabile)

OBIETTIVI


- Favorire l’espressività globale di ciascun bambino attraverso il gioco, il corpo, il movimento.

- Permettere al bambino, giocando a “far finta di…”, di prendere coscienza delle proprie potenzialità e dei propri limiti aiutandolo a consolidare una positiva immagine di sé (identità).

- Aiutare il bambino a distanziarsi progressivamente dalle emozioni e dalle paure.

- Favorire l’autonomia decisionale e la socializzazione con i coetanei.

- Favorire lo sviluppo delle capacità linguistiche e rappresentative a partire dai vissuti legati al corpo e all’emozione.

TEMPO E DURATA

1 ora per 8 incontri da Ottobre ad Aprile

SPAZIO

Sala psicomotoria attrezzata per consentire:

  1. giochi fondati sul piacere sensomotorio( con materiali morbidi e attrezzi per saltare, rotolare, distruggere…)
  2. giochi simbolici per immaginare di essere… (teli, corde…)
  3. giochi rappresentativi per avviare la strada del pensiero e dell’intelligenza (fogli, pennarelli…)

METODOLOGIA


Nella sala di psicomotricità si faranno giochi liberi contenuti entro regole precise; i bambini potranno sperimentare e prendere coscienza delle proprie possibilità senso-motorie, questo potrà aiutarli nella costruzione di una identità personale positiva e sicura.

Le sedute rispetteranno sempre i seguenti momenti:

  1. RITUALE DI INIZIO (5 min.):
  • Ci si saluta, si danno le indicazioni generali per incrementare il piacere del gioco.
  • Si ripetono insieme regole e limiti: non ci si può far male o far male ai compagni, non si distrugge il gioco degli altri.
  • Si canta insieme una canzoncina per dare inizio al gioco motorio.

  1. GIOCO SENSOMOTORIO e SIMBOLICO(30 min.):
  • · I bambini vengono lasciati liberi di provare il piacere di fare, muoversi, agire, creare, inventare, costruire (si salta, si corre, si rotola, si distrugge,ci si traveste, si costruisce, ci si arrampica , si fa finta…)

  1. MOMENTO RAPPRESENTATIVO (20 min.):
  • Nello spazio appositamente strutturato i bambini eseguono un disegno libero.
  • Seduti in cerchio i bambini sono invitati a raccontare il proprio disegno, mentre gli altri ascoltano e non commentano (si mettono a distanza le emozioni, ci si trova riconosciuti, si formulano i primi pensieri).
  • Saluto e riordino della stanza.

La fine di ciascun momento della seduta avverrà sempre in maniera graduale e sarà annunciata 5 minuti prima (si dà il tempo ai bambini di staccarsi dal gioco, dal disegno, dalle costruzioni…); inoltre, con l’avanzare delle sedute, il tempo dedicato al primo momento diminuirà a vantaggio del secondo.

Ruolo delle insegnaNTI durante la seduta

Tutti i bambini entrano senza scarpe così come le insegnanti.

L’insegnante non deve fare proposte, non deve interpretare ciò che viene fatto, può aiutare nella verbalizzazione delle emozioni; la direttività deve essere abbandonata affinché il bambino sia libero di utilizzare il materiale per dar sfogo alla sua espressività e all’invenzione di giochi.

Le insegnanti aiutano i bambini se sono in difficoltà, sostengono, incoraggiano senza dare giudizi, facilitano l’idea gioco e danno autorità: il “no” non è discutibile.

Quando un conflitto tra bambini appare difficilmente superabile, l’adulto interviene per verbalizzare con ogni singolo bambino quanto sta succedendo, allontanandolo momentaneamente dal contesto. Nel caso in cui il bambino non riesce a rispettare le regole, dopo tre richiami, viene fermato: può riprendere il gioco solo quando, spontaneamente, decide di accettare le norme concordate.

STRUTTURAZIONE DELL’AULA DI PSICOMOTRICITA'

La scuola deve mettere a disposizione uno spazio con pavimenti e muro rivestiti di materiale antiurto e, di volta in volta , allestire l’ aula seguendo i seguenti criteri, che fanno riferimento alle tappe di maturazione e di sviluppo dei bambini:

· Spazio per il gioco senso - motorio (maturazione dell'espressività corporea)

- materiale: scala per il salto, materassi di varie misure e spessori, scivoli, grandi costruzioni morbide

- finalità: facilitare l'esperienza del piacere senso motorio a livello propriocettivo, enterocettivo e

labirintico nel salto da differenti altezze, con i giochi di equilibrio/disequilibrio, di scivolamento, di

rotolamento, di trascinamento, di costruzione e distruzione , di lancio ,in una situazione di sicurezza

che viene garantita dalla presenza dell'adulto che allestisce lo spazio in maniera adeguata e

"riconosce" le espressioni spontanee del bambino.

- In questo spazio i bambini,vivendo il piacere del movimento,si esprimono e comunicano.

- Si da ad ogni bambino la possibilità di “ sperimentarsi”

- I bambini di 3 anni utilizzeranno questo spazio per tutto l’anno scolastico.

· Spazio per il gioco simbolico (maturazione affettiva, è lo spazio emotivo)

- materiale: parallelepipedi e cubi di gommapiuma colorati, teli colorati di diverse dimensioni, peluche, cuscini morbidi, materassi

- finalità: seguire il bambino nel momento in cui esprime ,tira fuori le sue emozioni.

- In questo spazio i bambini possono giocare a “far finta” e interpretare i ruoli più disparati . I

materiali possono essere utilizzati per costruzioni da "vivere" attraverso la via corporea (costruire,

trasformare, distruggere, ricostruire); l'utilizzo richiede l'attivazione del movimento per sollevare

spingere trascinare sovrapporre e insieme la progettazione e la realizzazione del gioco stesso.

L'adulto in questo spazio supporta la realizzazione del progetto del bambino intervenendo, se

necessario facilitando l'espressione dell'immaginario del bambino e accogliendo, riconoscendole, le

emozioni che emergono.

-Spazio per la costruzione (maturazione sul piano cognitivo)

-materiale : tavolette di legno colorato, costruzioni in plastica, mattoni lego, costruzioni in legno.

-finalità :in questo spazio l'adulto supporta l'attività per facilitare l'apertura al pensiero di tipo

operatorio, vale a dire la capacità di pensare e di mettere parole senza il totale coinvolgimento

dell'agire.

Spazio per le attività di rappresentazione (decontrazione,spazio cognitivo )

- materiale: pongo o plastilina, per modellare; fogli e colori per disegnare

- finalità: in questo spazio l'adulto supporta l'attività per facilitare il distacco e la rielaborazione

dell’ esperienza vissuta precedentemente.

In questa situazione è minore il coinvolgimento emotivo dei bambini e ciò consente loro di riflettere

sull’attività precedente si effettua con la verbalizzazione o un semplice ritornello per i più piccoli,

o rielaborazioni grafiche o manipolative sull’ esperienza appena svolta.

Cuscini, materassi, teli, corde, palle per il momento del gioco senso motorio-simbolico

Costruzioni di legno, fogli, pennarelli per il momento rappresentativo

VERIFICA

Compilazione periodica di una scheda di osservazione. (click per vedere e stampare la scheda)